La realizzazione e-commerce è chiave del successo di numerose aziende e rappresenta un passo cruciale per chi vuole vendere online.
Trattandosi di un argomento molto dibattuto, conoscere la normativa fiscale di riferimento è d’obbligo per avere la certezza di rispettare tutti gli eventuali adempimenti previsti.
Una delle principali domande che ci si pone quando si sta optando per una realizzazione e-commerce è se vige sempre l’obbligo di partita iva.
Realizzazione e-commerce e partita iva: prima regola da rispettare
Per rispondere in maniera esaustiva a questo dubbio amletico, il primo aspetto da valutare consiste nel chiedersi se l’attività commerciale oggetto della realizzazione e-commerce sia esercitata in maniera abituale o meno.
Mentre la vendita occasionale è tale in quanto sporadica e non organizzata, senza quindi generare reddito d’impresa, la vendita abituale si verifica invece nel momento in cui l’attività si caratterizza per abitualità e continuità: è in questo secondo caso che vige l’obbligo di partita iva.
Realizzazione e-commerce e partita iva: il volume dei ricavi
Il volume dei ricavi percepiti a seguito di realizzazione e-commerce non influisce sull’obbligatorietà dell’apertura della partita iva.
La realizzazione e-commerce infatti rappresenta uno dei vari canali attraverso cui si esercita la vendita online.
Volendo approfondire ulteriormente, l’e-commerce è da assimilarsi a un negozio fisico a tutti gli effetti, uno store dietro cui si cela un’unica azienda e che è destinato alla vendita di varie tipologie di beni.
Realizzazione e-commerce: quanti e quali canali
Quando parliamo di vendita online non possiamo fare a meno di parlare dei diversi canali esistenti: la realizzazione e-commerce è solo una delle varie possibilità per chi vuole piazzarsi sul mercato del web.
Esistono ad esempio il marketplace, una piattaforma online che raggruppa al suo interno diversi venditori e il reselling, una vendita di un prodotto particolarmente ricercato, o fuori produzione, a un prezzo maggiorato.
Quest’ultimo canale richiede l’apertura della partita iva, se l’attività di vendita svolta dal reseller è continuativa e organizzata.
Ancora, il dropshipping, un tipo di attività commerciale svolta in modo continuativo e professionale che, per questa ragione, impone l’obbligo di partita iva e che è caratterizzata da una vendita di prodotti al dettaglio in collaborazione con uno o più fornitori esterni.
Non da ultimo, il commercio second-hand, ossia la mera vendita di beni usati: anche in questo caso, bisogna tenere conto della modalità di vendita per capire se si è tenuti a rispettare specifici adempimenti fiscali.
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