Lo scorso 25 ottobre il Parlamento europeo, in particolare il Comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO), ha votato la proposta di nuova legislazione relativa al diritto alla riparazione.
Con 38 voti a favore, 2 contrari e nessuno astenuto, l’organo ha dato il via ad un’inversione di tendenza nello stabilire da che parte sta l’Europa quando bisogna supportare il diritto dei consumatori nel poter riparare, da sé, i dispositivi tecnologici acquistati.
Diritto alla riparazione: in cosa consiste
In costa consiste oggi questo diritto? Quali sono le garanzie spettanti all’utente? Quando il consumatore si rende conto che il prodotto acquistato non è conforme, ha diritto alla riparazione, sostituzione o al rimborso del bene.
Purtroppo però la sua scelta tra le possibilità offerte (riparazione, sostituzione, rimborso) non è libera e arbitraria, ma è soggetta ad una scala di priorità:
- Il consumatore può chiedere la riparazione senza spese.
- La sostituzione senza spese a carico del consumatore deve essere effettuata quando la riparazione comporta un notevole inconveniente per il consumatore oppure nel caso in cui non venga effettuata entro un congruo termine, tenendo conto della natura del bene e dello scopo per il quale il consumatore lo ha acquistato.
- Solo in terza fase la legge prevede il diritto del consumatore al rimborso del prezzo.
Questo iter macchinoso e lungo implica spesso per il consumatore la decisione di smaltire il prodotto e acquistarne uno nuovo.
Secondo la Commissione, lo smaltimento prematuro dei beni di consumo utilizzabili genera 261 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO 2, utilizza 30 milioni di tonnellate di risorse e produce 35 milioni di tonnellate di rifiuti nell’Unione europea ogni anno.
Diritto alla riparazione: quali sono le principali novità
Il nuovo testo sul diritto alla riparazione prevede che i venditori forniscano la riparazione gratuita entro il periodo di garanzia legale, tranne quando sia più costosa della sostituzione, impossibile o scomoda per il consumatore.
La proposta mira a promuovere le riparazioni durante e oltre il periodo di garanzia legale di un prodotto e a promuovere una nuova cultura della riparazione. I deputati chiedono che gli Stati membri Ue promuovano la riparazione attraverso incentivi finanziari, come voucher e fondi nazionali per la riparazione.
Per i produttori, vigerebbe l’obbligo di riparare un certo numero di prodotti, anche oltre i termini della garanzia legale. Un altro aspetto rilevante della proposta riguarda l’informazione: per i consumatori potrebbe essere disponibile una specie di scheda delle condizioni di riparazione per ciascun dispositivo, con tempi e prezzi, per poter confrontare le diverse offerte.
Diritto alla riparazione: i negoziati sul testo finale
Il progetto sul diritto alla riparazione approvato dal Comitato sarà votato dagli eurodeputati nella sessione plenaria del 20-23 novembre e, una volta che il Consiglio avrà adottato la sua posizione, potranno iniziare i negoziati sul testo finale.