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La rete 5G, un vantaggio o un danno per l’uomo?

lunedì, 23 Settembre 2019

In un’epoca, quella in cui stiamo vivendo, nella quale la connessione è diventata parte fondamentale della propria vita, l’innovazione sembra essere inarrestabile.
La tecnologia va avanti di giorno in giorno, nel tentativo di semplificare sempre di più lo stile di vita dell’uomo.

Ma qual è il prezzo da pagare? È davvero tutto così bello come sembra?

In questo articolo vogliamo parlarvi dell’ultima frontiera dell’innovazione di internet: la rete 5G. Proviamo a chiarire la tematica, tra vantaggi e dubbi sulle conseguenze.

La rete 5G: cos’è?

È la nuova frontiera della comunicazione mobile, lo standard più alto di cui al momento è possibile parlare in termini di connessione internet. Nonostante ci siano ancora persone che non navighino con il 4G LTE si sta già lavorando al funzionamento dello standard successivo, quello appunto del 5G. Perché il mondo è in continuo mutamento, in una continua corsa verso la facilità d’uso, la migliore qualità della vita che, almeno apparentemente, sembra semplificata proprio dall’uso delle ultime tecnologie e dei servizi più avanzati. Ovviamente, affinché il 5G raggiunga velocità così ampie, necessita di utilizzare parametri di frequenze mai utilizzate prima di adesso.

Il 5G sfrutta le onde millimetriche, cioè onde radio che viaggiano tra 30 e 300 GHz, ovvero il parametro più alto (nessuno Stato infatti lo ha ancora assegnato). Il 5G dovrebbe essere tra le 100 e le 1000 volte più veloce rispetto al 4G LTE.

Tuttavia, mancano ancora gli standard comuni che le aziende devono adottare al fine di viaggiare tutti alla stessa velocità.
Per il momento la Next Generation Mobile Networks Alliance (l’associazione di operatori, venditori, produttori e istituti di ricerca del settore) ha fissato soltanto alcuni requisiti che il 5G dovrà avere:

  • maggiore estensione della copertura;
  • latenza ridotta;
  • velocità dati di decine di megabit al secondo per migliaia di utenti;
  • gli utenti che lavorano sullo stesso piano devono avere la connessione ad almeno un gigabit al secondo.

Insomma, si prospetta una bella novità per tutti. Qualche esempio?
Si stima che per scaricare un film basteranno appena una manciata di secondi. E per quanti se lo stanno chiedendo: il 5G dovrebbe entrare in funzione nel 2020.

La rete 5G: un po’ di storia

5G significa Quinta Generazione, e si riferisce all’insieme degli elementi che compongono uno standard qualitativo. Ripercorriamo insieme la storia degli standard precedenti.

  • Nel 1991 approda il 2G, sviluppato con l’intento di migliorare i primi prototipi della telefonia mobile;
  • successivamente arriva il 3G, che consentiva di poter vedere i primi programmi online, e che portò la connettività dati in mobilità;
  • infine, è arrivato il 4G, nato con l’obiettivo di migliorare la telefonia via IP (VoIP) e il cloud computing (memorie per l’archiviazione di dati online senza la necessità si supporto fisico).

La rete 5G: vantaggi e svantaggi o, meglio, i rischi

Il 5G prevede di arrivare a 10-50 Gigabit al secondo entro i primi due anni dall’avvio del progetto, e 100 Gigabit entro il 2025 contro 1 Gigabit dell’attuale 4G italiano.
Il 5G permetterà di navigare e di effettuare download ad una velocità maggiore rispetto ai livelli di connessione ai quali siamo abituati oggi e, inoltre, permetterà di entrare in contatto con i dispositivi IoT.

Migliorerà, poi, il tempo di latenza, ovvero la velocità di caricamento delle varie pagine dei siti web. E permetterà la gestione contemporanea di più dispositivi. E se la connessione veloce, unita all’idea di internet alla portata di tutti, sono i due obiettivi che la Next Generation Mobile Networks Alliance si è prefissata, non mancano le critiche e l’allarme lanciato da parte soprattutto degli ambientalisti. Vediamo quali.

Le antenne 5G, di cui al momento è prevista l’installazione in cinque città italiane capoluoghi di provincia, possono comportare, a detta di molti studiosi, delle conseguenze negative per la salute dell’uomo.
Per questo motivo già molte associazioni (come l’Isde) hanno presentato richieste per chiedere la sospensione dell’installazione delle antenne.
Le antenne, attraverso delle emissioni elettromagnetiche, agiscono sulle molecole dell’acqua e proprio nell’organismo umano sappiamo bene quanta alta percentuale d’acqua è presente. Al momento non c’è molta chiarezza su ciò che le emissioni delle antenne possano provocare, pertanto è in corso una sperimentazione.
Proprio per questo le associazioni hanno lanciato diversi allarmi: per evitare che uomini e bambini siano le cavie del progetto 5G.

Tra l’altro, nonostante le rassicurazioni iniziali sull’installazione delle antenne in soltanto cinque città, la sperimentazione riguarda ben 120 comuni.
L’Italia non è l’unica nazione in cui si sono sollevate polemiche a seguito dei timori.
A Bruxelles, la ministra Céline Fremault ha bloccato il progetto sperimentale che avrebbe consentito l’accesso della connessione 5G in Belgio.
La motivazione è stata sempre la stessa: la preoccupazione per la salute dei cittadini. Tanti, troppi, i timori di ciò che le radiazioni a radiofrequenza possano comportare nella gente. E le paure non sono semplice e pura fantasia.

Infatti, a Bologna, presso l’Istituto Ramazzini, si è svolto uno studio di ricerca con l’obiettivo di capire le conseguenze dell’esposizione umana alle radiazioni a radiofrequenza (RFR). Radiazioni prodotte da ripetitori e trasmettitori necessari alla telefonia mobile.
L’Istituto ha studiato esposizioni alle radiofrequenze mille volte inferiori rispetto a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National Toxicologic Program (USA).

Cosa è emerso da questo studio?

Sono stati riscontrati gli stessi tipi di tumore, ovvero gli schwannomi maligni, nei ratti maschili esposti all’intensità di campo più alta, pari a 50 V/m.
Si tratta di un tipo di tumori rari che colpiscono le cellule nervose del cuore. Dallo studio è emerso, poi, un aumento della probabilità di altre patologie, già riscontrate nello studio dell’NTP ovvero: l’iperplasia delle cellule di Schwann e gliomi maligni, ovvero tumori del cervello.

Un gruppo di scienziati internazionali ha promosso una campagna per stoppare il progetto del 5G a causa degli effetti dannosi che potrebbe causare sull’ambiente e sulla salute umana. Tali scienziati, 215 provenienti da 41 paesi, già nel 2015 avevano sollevato i loro dubbi alle Nazioni Unite (ONU) e all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Sono stati fatti più di 10.000 studi scientifici che dimostrano danni alla salute umana derivanti dalle radiazioni RFR. Tra questi:

  • alterazione del ritmo cardiaco;
  • alterazione del metabolismo;
  • modificazione dell’espressione genica;
  • sviluppo alterato delle cellule staminali e cancro.

La rete 5G: a chi affidarti nel mondo del web

Come ricordiamo in molti articoli, le tecnologie sono ormai la parte fondamentale del lavoro di oggi. E anche se ancora la rete 5G non è arrivata da noi, il web non aspetta e continua ad aver bisogno di cura e controllo.

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